Incontro del 24 dicembre 2012 Milano Casa circondariale San Vittore.
L’aria è uggiosa e invernale e un freddo tagliente ha investito la città. Azalen e Simone sono puntuali e assieme a Giorgio Cesati Cassin varcano senza intoppi le “forche caudine”, ma non prima di avere ricevuto la ramanzina dell’addetto ai controlli per le tasche tintinnanti che “rubano tempo”. All’arrivo li attende la notizia che Lozio è andato via e che Speedy Gonzales ha ottenuto i domiciliari; un velo di malinconia per non averli potuti salutare coglie Azalen, mischiato alla gioia di apprendere che per loro una triste avventura si è conclusa. Simone legge il resoconto che contiene un riferimento al modo di camminare dei detenuti in cortile all’aria. Si scusa per questo breve inserto documentaristico, ma spiega di essere rimasto colpito e di avere deciso di registrarlo. Iena e un altro partecipante rispondono che sono sessantotto passi e mezzo per l’intero giro, soggiungendo che la medesima scena si svolge alla stessa ora e nello stesso modo in tutte le carceri d’Italia. Il richiamo alla battaglia civile di Marco Pannella dà luogo a un breve dibattito sulla mancata adesione dei detenuti del sesto allo sciopero del carrello, effettuato in tutti gli altri reparti. "E’ mancata un’occasione per unirsi e lanciare un segnale, viene confermata la pessima immagine del sesto , per una cultura carceraria che è dura a morire e che contraddistingue alcune strutture", sostiene Iena, ma alcuni partecipanti replicano che per i detenuti che vivono di carrello lo sciopero della fame è più duro.
Il passare del tempo e l'invisibile dramma murato nel corpo di ciascuno.
Giorgio Cesati Cassin, Azalen Tomaselli e Simon Pietro De Domenico con i detenuti.