Incontro del 17 settembre, 2012 Milano Casa circondariale San Vittore
Tutto è cominciato alla premiazione del concorso di poesia a cui ho partecipato “Il vino e le sue terre” ad Alice Bel Colle. Dopo la cerimonia i complimenti, gli abbracci che certamente gratificano non per il prestigio, ma per l’affetto che si sente completo e sincero, sono stata avvicinata da una signora; Azalen, dolce di voce e di fatto e mi ha detto “verrebbe nel carcere di San Vittore a parlare di poesia ai detenuti?”.
Iginia Busisi Scaglia scrive dell'incontro con i detenuti (vai QUI per il resoconto)
Sono andata a San Vittore. Controlli di rito, porte e scale blindate, piccoli uffici, studio medico, scrivani per gli stranieri e poi l’incontro con i detenuti. Chi è venuto e ha passato due ore con noi: Azalen, Simone ed io, ha rinunciato all’ora d’aria perché le due cose coincidevano. Abbiamo parlato, hanno parlato, le menti libere tra muri pesanti e senza orizzonti. Ognuno con la sua storia: Roman col pensiero ai suoi dieci figli, Matthäus riservato, ma con gli occhi umidi, qualche battuta, qualche sorriso. Simone con qualche intervento mirato ha attualizzato problemi antichi. Azalen serena moderatrice.
Abbiamo letto qualche poesia, ho ascoltato i loro commenti con vero piacere, la partecipazione mi ha commosso, a questo serve la poesia: a trasmettere, come la musica deve diventare un coro.
Mi inviteranno ancora?
Spero proprio di si.
* I nomi dei detenuti sono di fantasia
* I nomi dei detenuti sono di fantasia