Primo incontro del progetto Parole in Libertà
Sonja Radaelli, Antonella Cavallo, Lorenzo Lossani, Davide Radaelli, Lorenzo Beilin, Azalen Tomaselli
e Simon Pietro De Domenico con le detenute.
e Simon Pietro De Domenico con le detenute.
Il
resoconto di oggi non è su un incontro al sesto secondo ma su un
incontro al femminile.
Oggi,
infatti, si inaugura il progetto Parole in libertà, che
sostituisce al femminile il nostro vecchio progetto Ascolto e
confronto. Nella nuova formula, che ricalca il Libroforum,
si vogliono gettare dei ponti immaginari tra il dentro e il fuori,
proponendo degli incontri tra persone che operano nel campo dell'arte
e della creatività e le detenute. Lo scopo è di favorire lo
scambio, l'elaborazione di testi e la riflessività, senza trascurare
la possibilità di condividere momenti di svago e di gioco. Vogliamo
aiutare (e aiutarci) a approdare a una maggiore comprensione della
nostra vita, delle nostre scelte e delle direzioni che intendiamo
intraprendere, ma vogliamo anche divertirci e trascorrere insieme
momenti di lieta "evasione".
In
questo nostro progetto abbiamo trovato la convinta partecipazione
delle scrittrici Antonella Cavallo e Sonja
Radaelli, con le quali abbiamo organizzato il primo incontro.
L’incontro è fuori San Vittore: Azalen, Simone incontrano Antonella, Sonja e i loro giovani assistenti: Francesco, Davide e Lorenzo. Assieme varcano il pesante portone e salgono al femminile, dove C., la bibliotecaria, ha predisposto le sedie in fila. Dopo una rapida presentazione, la parola passa a Antonella che propone alcuni rudimenti su come costruire una storia. Il titolo, il protagonista, l’antagonista, l’inciampo, come nella vita sono ingredienti essenziali che complicano lo scorrere delle proprie e altrui esistenze e portano a compiere delle scelte. Un bravo romanziere deve portare il lettore a partecipare ai sentimenti dei suoi personaggi. Quando si arriva a un bivio, la scelta può nascere da noi o può essere provocata dagli altri. In questo fatidico momento, imboccando una strada o un’altra, decidiamo il nostro futuro e il futuro delle persone che ci stanno vicine. Antonella ci accompagna dentro l’intreccio del suo romanzo La pietra dei sogni. Le domande sui vari "perché" della trama coinvolgono le partecipanti. C’è un mistero, che si fa fitto man mano che saltano fuori alcuni elementi. La morte di Filippo con il quale la protagonista ha avuto una storia e la telefonata di un’anziana zia che chiede a Lucrezia di intervenire al funerale, un fascio di misteriose lettere, l’omosessualità, l’amore, uno zio dispotico.. L'autrice lancia una sfida: si può inventare una storia insieme. Ciascuna delle partecipanti si immedesima nella protagonista al bivio, ciascuna cerca di immergersi nei meandri di un cuore ferito, perché un amore finisce? Cosa impedisce ai sogni di realizzarsi? Qualche detenuta propone un diverso sviluppo, ma vince la curiosità di conoscere il seguito della storia.
Lasciamo sospesi i tanti interrogativi che si affollano perché è Sonja a questo punto a entrare nel gioco, con il suo romanzo La moglie imperfetta che presenta con queste parole: “Volevo raccontare una pettegolata”. Francesco sintetizza il plot per l’uditorio: un thriller ambientato in un piccolo borgo, dove due ricchi anziani muoiono in modo misterioso e i sospetti cadono sulla loro badante (la moglie imperfetta). Nel paese a seguito di questo presunto delitto la gente si schiera a favore o contro la protagonista. Davide spiega che il motivo conduttore del romanzo di Sonja è l’appartenenza e paragona Teresa, la protagonista, al personaggio di Le notti bianche. Secondo Davide il racconto di Dostoevskij è la storia di un uomo, un sognatore, "che sceglie di non appartenere", ma un giorno all’improvviso si innamora di una giovane donna che gli farà provare delle vere emozioni (scampoli di vita vera). Tuttavia la presa della realtà ha breve durata: una lettera della stessa donna che ha deciso di sposare un altro, lo risveglia per riportarlo alla sua vuota e illusoria vita di sognatore.
Sonja tratteggia a questo punto il carattere del suo personaggio, a partire dalla scelta della copertina. La sua protagonista è un’ammaliatrice senza passato che ha avuto la forza e la sfrontatezza di sposare il medico del paese.
Al termine dell'incontro una partecipante legge la lettera di Vera Ambra (fondatrice di Akkuaria) indirizzata alle detenute di San Vittore. Antonella e Sonja ringraziano le partecipanti e, su loro invito, si impegnano a ritornare il prossimo martedì.
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