PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI
Neve
Neve
di Gio
La neve è arrivata, certo in altri momenti avrei gioito, ma in questa situazione non è certo apprezzata.
Neve, da una grata ti ho guardata e mi hai riportato al passato dove giochi ho creato e con la mia Principessa abbiamo giocato.
Un pupazzo di neve abbiamo costruito e la stessa neve abbiamo spalato. Insieme a Rocki ci siamo rotolati e tutti ci siamo imbiancati e bagnati.
Tu mi hai detto: "Papi" e una palla di neve mi hai tirato.
Risate, abbracci e giochi, inventati per potere la neve apprezzare. Qui la neve non ha lo stesso effetto, anzi da qualcuno è persino odiata. Ma io con la mia mente da te sono tornato figlia mia sebbene questa gioia mi sia stata negata.
Palle di neve da poterci tirare, insieme giocare, il cielo guardare, per scoprire se il suo carico di neve poteva continuare a imbiancare.
Principessa divertiti, tira una palla di neve che arrivi quaggiù e a dispetto del freddo, il cuore mi possa scaldare e dal torpore mi possa svegliare, in un ambito spettrale mi torno a trovare.
Principessa, anche questo è il destino ci deve riportare. Risate, abbracci, sorrisi e sguardi rubati dalle palle di neve che ci siamo tirate. Principessa, dai sorridi, perché così ti voglio sognare.
Gio
* Il nome dell'autore detenuto è di fantasia. Il testo qui riportato non è una trascrizione fedele ma è frutto di una personale e approssimata rielaborazione del testo originale letto dall'autore durante i nostri incontri.
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