lunedì 29 dicembre 2014

Personaggi secondari

Incontro del 4 dicembre 2014 Milano Casa circondariale San Vittore. 

Si conversa prima di bullismo e poi di personaggi secondari.
Eugenio Giudici, Azalen Tomaselli,Giorgio Cesati, Leandro Gennari, Iginia BusisiSimon Pietro De Domenico con le persone detenute.

Azzeccagarbugli - illustrazione di Francesco Gonin (1840)

Oggi il tempo uggioso con la sua pioggerellina sottile ha lasciato Milano, e un bel sole invernale dardeggia tra le spesse nuvole. Azalen, Simone, Giorgio, Iginia e Eugenio Giudici varcano l’ampio portone di San Vittore e salgono al sesto secondo, dove il bibliotecario li indirizza verso l’acquario. 

La giornata oggi è dedicata a due temi: il bullismo, che tiene banco da tre incontri, e i personaggi secondari nella seconda metà.

Il bullismo

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Alla fine della protocollare lettura del resoconto è sempre il bullismo a catalizzare il discorso estendendolo anche ai gruppi eversivi, o ai gruppi di stato, cioè alle squadre fasciste che avevano atteggiamenti bullistici. 

Simone insiste sulla distinzione tra il bullo emarginato e escluso di una volta, e il bullo di oggi, ammirato dal gruppo dei pari, il bullo "figo". Adam racconta un episodio di scuola che lo aveva visto protagonista di un gesto da bullo per il quale si era scusato con l’insegnante, ottenendo una risposta sintomatica del vuoto educativo: “Hai fatto bene, l’avrei fatto al posto tuo!”. Poi ci legge la prima parte di un testo sulla sua esperienza da bullo che sta scrivendo. (Vedi QUI).

Nella società di oggi si preferisce stare dalla parte dei vincenti, è la riflessione condivisa. 

Namyar propone di rilevare la differenza tra il bullo isolato e il ribelle giustiziere. 

Eugenio Giudici osserva che per parlare di bullismo, bisogna circoscrivere il fenomeno; il bullismo è un comportamento reiterato con cui si tende a umiliare e a denigrare la vittima fisicamente e moralmente, per ottenere il consenso dei pari. 

Si basa su tre principi: 
  1. intenzionalità
  2. persistenza nel tempo
  3. asimmetria della relazione. 

Bullismo

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Bullismo (prima parte). 
di Adam


Gli ultimi incontri del Libroforum sono stati dedicati al bullismo.

Adam ha voluto proporre un suo breve testo sul bullismo per raccontare la sua esperienza.



BULLISMO 
(PRIMA PARTE)

Il bullismo è un fenomeno molto pericoloso che coinvolge molti giovani al giorno d’oggi. Di essere bullo, spesso, non ci si rende conto. 

Nella mia vita scolastica, durata circa sei anni di superiori, posso affermare di essere stato un bullo a tutti gli effetti. In prima superiore ero un ragazzo molto vivace, ma non commettevo atti di bullismo. 

Il primo atto di bullismo che mi ricordo è avvenuto quando frequentavo la seconda superiore. In vicinanza delle vacanze di Natale, la Preside aveva concesso di potere organizzare la festa di fina anno. In quell’occasione io mi sono presentato con una bottiglia di whisky. 

lunedì 15 dicembre 2014

Il Minotauro e la disidentità

Incontro del 4 dicembre 2014 Milano Casa circondariale San Vittore. 

Il Minotauro: un esempio per scandagliare le dinamiche del bullismo.
Azalen Tomaselli,Giorgio Cesati, Leandro Gennari, Iginia BusisiSimon Pietro De Domenico con le persone detenute.
Il Minotauro - George Frederic Watts (1885)

Oggi una pioggia fitta e sottile stende una pellicola traslucida, sul viavai animato delle strade. Giorgio, Leandro, Simone e Azalen varcano il portone di piazza Filangieri. Di scena è il Minotauro

Si riprende il tema del bullismo attraverso la storia del Minotauro in un tentativo di indagare le dinamiche di esclusione e inclusione che spesso causano questo fenomeno.

L'isolamento può essere una soluzione? Il bullo è felice? E' a sua volta una vittima?

Dopo la lettura del resoconto, Giorgio, introduce il mostro leggendario di Creta, proponendone una propria libera versione teatrale, pubblicata sulla rivista Tecniche Conversazionali (Vedi QUI). 


IL MITO DEL MINOTAURO

Per rendere più chiaro il travestimento del mito, racconta la vicenda del magnifico toro bianco mandato da Poseidone a Minosse, re di Creta, per essere offerto allo stesso dio. Toro risparmiato dal sovrano, il quale notata la bellezza dell’animale, decide di tenerlo per le sue mandrie e dedica a Poseidone un altro toro. 

Il dio infuriato, per vendicarsi suscita nella regina una insana passione per il toro. Questa, nascondendosi dentro una giovenca fatta costruire da Dedalo, riesce a farsi montare dall’animale e dà alla luce un umanoide dalla testa di toro e dal corpo umano. 

Mino - Tauro di Giorgio Cesati Cassin

Mino - Tauro, una personalità disidentica
di Giorgio Cesati Cassin

Vignetta di Mino - Tauro - Giorgio Cesati Cassin (1999)

Giorgio Cesati Cassin, Dialogo tra Teseo e il Minotauro, (pubblicato nel numero 22 di Tecniche Conversazionali - ottobre 1999), in appendice alla conversazione con Giampaolo Lai dal titolo: Minotauro: mostro e fratello.


MINOTAURO: Per la Gran dea, che strano essere sei mai! Dimmi, anch'io sono come te? Non ho mai potuto specchiarmi, qui dentro, se non in qualche rara pozza d'acqua piovana, che ha dato sempre di me una immagine tremolante e imprecisa, per cui non conosco bene le mie sembianze.
TESEO: (ponendo la spada e il capo del gomitolo): In parte mi assomigli e in parte no, ma non ha importanza. Sediamoci qui sull'erba e parliamo un po', ti va? (Si siede per primo)
MINOTAURO (sedendosi a sua volta): Sono felice che tu mi dica questo, sapessi quante cose ho da raccontarti. Mi sento strano e terribilmente solo. Sì, soffro la solitudine, e anche se ogni tanto compaiono qui dentro sette fanciulle e sette giovanetti, invece di giocare con loro a rincorrerci per il labirinto, uno dopo l'altro li divoro e mi ritrovo poi nuovamente con nessuno. Non so perché faccio questo, credimi, non lo so proprio, ma è spaventoso.
TESEO: Forse li mangi non per fame, ma per distruggerli, perché da te diversi.
MINOTAURO: Tu dici? Io non so chi sono. A volte parlo da solo e il mio monologo si tramuta all'improvviso in un straziante muggito.
TESEO: Tu sei il Minotauro, ma fingiamo, così per gioco, che in te alberghino due persone e proviamo a dare a ognuna un nome. Una è buona e gentile, l'altra è crudele e vorace. Come le chiameresti?
MINOTAURO: Mi sembra fin troppo facile; visto che tu dici che io sono il Minotauro, la prima la chiamerei Mino e la seconda Tauro.

mercoledì 10 dicembre 2014

Bullismo e tautologie inconcludenti

Incontro del 20 novembre 2014 Milano Casa circondariale San Vittore. 

Bullismo e tautologie inconcludenti da Vittime e carnefici.
Azalen Tomaselli,Giorgio Cesati, Leandro Gennari, Iginia BusisiSimon Pietro De Domenico con le persone detenute.
Rebecca of Sunnybrook Farm, Film (1903)

Bullismo (etimologia): Il termine bullismo deriva dall'inglese “bullyng” che interpreta in modo efficace quella situazione relazionale in cui, contemporaneamente, qualcuno prevarica e qualcun altro è prevaricato. (Fonte: psico-logos.it)

Bullismo (significato): Treccani

Oggi Milano è avvolta da una coltre piovosa, Azalen, Simone e Giorgio si ritrovano al bar e insieme varcano il portone di San Vittore. Ci sono alcuni nuovi partecipanti e Simone spiega come si svolgono gli incontri, poi si fa un giro di presentazione e si dà l’avvio con la lettura rituale del resoconto. Qualche commento sottolinea alcuni passaggi e Adam invita a esprimere le idee alla fine, per favorire il compito di Simone. 

Qualcuno dei presenti non parla l’italiano, qualcun altro lo comprende ma non ha ancora imparato a parlarlo. Un partecipante si stupisce quando sente di persone detenute che hanno rifiutato i domiciliari, un altro sentenzia: "la vita è una bilancia, tutto quello che va su, poi va giù"

La lettura del resoconto precedente sulla libertà (Vedi QUI), stimola numerose riflessioni. Non c’è modo di chiarire questo concetto "La libertà non è fare quello che si vuole", si chiarisce ma aderire a dei valori.. "Il carcere fa perdere la dignità e la fede", dice Adam. 

Simone risponde: "Uno ti può trattare male ma tu la dignità la mantieni". Azalen propone un brano sul bullismo, chiarendo che molti ragazzi bulli poi intraprendono una carriera criminale. 

Il titolo è allusivo: Bullismo e tautologie inconcludenti e è tratto da: Vittime e carnefici tutti intorno stanno gli indifferenti, una raccolta di riflessioni del detenuto scrittore Vincenzo Vandraous

venerdì 5 dicembre 2014

Vittime e carnefici di Vincenzo Andraous

Incontro del 20 novembre 2014 Milano Casa circondariale San Vittore. 

Vittime e carnefici, tutt’intorno stanno gli indifferenti.
Azalen Tomaselli,Giorgio Cesati, Leandro Gennari, Iginia BusisiSimon Pietro De Domenico con le persone detenute.
Giovane con un montone - Caravaggio (1602)

Oggi al libroforum il gruppo si è accresciuto. Dopo la presentazione di Leandro, Giorgio, Simone e Azalen seguita da una descrizione del modo in cui si svolgono gli incontri, Azalen chiede a Giorgio di leggere il resoconto. La parola passa ai nuovi partecipanti invitati da Simone a raccontare qualcosa di sé. Filo riprende il tema introdotto da Giorgio della disidentità, e delle maschere, che rappresentano le sfaccettature della personalità, si definisce animalista e amante dei gatti. 

Adam parla della paura di andare in galera cancellata dall’esperienza diretta; ammette: “E’ brutto dirlo, io mi sono abituato, è più facile rientrare perché non mi fa più paura”. Filo gli replica che non si è mai certi di cosa possa accadere, in un carcere non protetto, in cui si affronta l’ignoto, San Vittore è un buon carcere. 

Si parla della convivenza con i barboni e i senza tetto che d’inverno riempiono gli istituti penitenziari, per avere un letto e un pasto. Qualcuno accenna alle disposizioni di allontanamento da casa che impongono di vivere alla giornata, una vita priva di dignità. 

La libertà non può essere ceduta, dice Giorgio, anche se ci sono gli Esaù che la svendono per un piatto di lenticchie. Con il reato di maltrattamenti domestici molti uomini entrano nelle maglie della giustizia, sostiene Gian, sottintendendo la natura culturale di alcune condotte prevaricanti, legate a comportamenti appresi nel proprio nucleo familiare e nel contesto di provenienza. 

Azalen invita Giorgio a leggere: Dal carcere alla libertà, tratto da Vittime e carnefici, tutt’intorno stanno gli indifferenti, edizioni CdG.