lunedì 23 febbraio 2015

Triangolo Rosso di Paolo Liggeri

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Prefazione di Triangolo Rosso. 
di Don Paolo Liggeri

Docce - Vittore Bocchetta

Qui viene riportata la testimonianza di una persona detenuta straordinaria: Don Paolo Liggeri (Vedi un profilo di Paolo Liggeri sul sito dell'ANPI QUI), e più precisamente la prefazione del suo libro: Triangolo Rosso. Don Paolo Liggeri è stato uno degli eroi della resistenza italiana, nasce a Augusta (Siracusa) nel 1911, nel 1943 fonda il centro di assistenza sociale "La Casa" in via Mercalli a Milano, dove viene offerta accoglienza ai bisognosi ma anche ai perseguitati politici. Arrestato dai fascisti, viene recluso a San Vittore e in seguito deportato nei campi di concentramento di Fossoli, Bolzano, Mauthausen, Gusen e Dachau. Triangolo Rosso è il diario della sua tragica esperienza detentiva.

Prefazione di Triangolo Rosso

Devo dire che nel rileggere questo diario mi sono commosso? Sì, mi sono commosso e ho palpitato, ho fremuto, ho spasimato ed agonizzato, come quando lo scrissi, rivivendone ogni pagina, come se fosse ieri.

martedì 17 febbraio 2015

Ho ucciso un principio di Paolo Pasi

Incontro del 29 gennaio 2015 Milano Casa circondariale San Vittore. 

La storia di Gaetano Bresci, per riflettere sulla libertà e sul tempo.
Paolo Pasi, Azalen TomaselliLeandro Gennari, Iginia Busisi Simon Pietro De Domenico con le persone detenute.

Gaetano Bresci - Flavio Costantini
L’aria e il nevischio stringono in una morsa la città, sono i giorni della merla in cui un freddo pungente ricorda che siamo nel cuore della fredda stagione. 

Paolo Pasi (già venuto a un precedente incontro del Libroforum) arriva in ritardo, trattenuto per lavoro, e Azalen sale al sesto per raccogliere i partecipanti. Si chiacchiera in attesa dell’ospite, mentre la chitarra posata su un tavolino centrale è il convitato di pietra, perché è stato raccomandato vivamente dal suo proprietario di non darla a strimpellatori dilettanti e improvvisati. 

Superati i controlli, il gruppo costituito dalla poetessa Iginia, da Simone e da Paolo prende posto in cerchio. Paolo racconta di essere venuto a San Vittore già nel ’92 da giovane cronista, ai tempi di Tangentopoli, in una situazione non facile, dove con una capienza di 700 persone il carcere ne ospitava circa 1500. 

Il primo impatto è stato molto duro” commenta rivelando il bisogno di tornare di tanto in tanto, per capire come evolve il sistema carcerario nella realtà milanese. Si presenta dichiarando le sue passioni: la chitarra e la scrittura, sin dalla prima adolescenza fino ad oggi. 

Porta l’ultimo libro, Ho ucciso un principio, Edizioni Eleuthera (Guarda il Booktrailer QUI) una biografia accuratamente documentata sull’uomo che ha cambiato il corso della storia nell’Italia del primo Novecento: Gaetano Bresci. Protagonista di un gesto clamoroso, l’uccisione del re Umberto I. Bresci fu rinchiuso per nove mesi in una cella di isolamento e fu trovato impiccato, in circostanze misteriose. 

Batuffolo

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Batuffolo. 
di Jorge

Il giorno che ti ho visto,
ho visto un batuffolo, piccolo e tenero
mi sono sentito un re
e tu il mio principe


tanta la commozione

e poi...

martedì 10 febbraio 2015

Città ideale

Incontro del 22 gennaio 2015 Milano Casa circondariale San Vittore. 

La citta ideale.
Azalen Tomaselli Leandro Gennari con le persone detenute.
Oggi una pioggia fitta rende umida l’aria e riveste di una patina grigia i palazzi, le strade, gli alberi spogli. Azalen con Leandro Gennari salgono al sesto secondo dove trovano alcuni nuovi partecipanti. Dopo la presentazioni di Leandro e del progetto è lo stesso Leandro a parlare del convegno che si terrà nei prossimi giorni sullo stato di salute del sistema sanitario in tutta la Lombardia. Alcuni partecipanti scambiano qualche impressione sull’argomento, Leandro è autore di un libro Curare, in cui passa al vaglio luci e ombre della sanità, in Italia. 

Poi, Azalen spiega che l’obiettivo del libroforum è creare una dialettica tra dentro e fuori per abbattere certi pregiudizi. Il carcere non deve essere avulso dalla società civile, ogni cittadino può sbagliare e può subire una condanna. 

Un partecipante si lamenta di essere stato privato di tutti i diritti, sulla base di una denuncia, non tutti coloro che violano il codice sono trattati allo stesso modo. 

Azalen risponde che la giustizia è amministrata da uomini, il magistrato applica la pena stabilita per quel tipo di reato. Si contesta che il magistrato interpreta la legge. 

L’argomento sollevato più volte non catalizza l’attenzione e si procede con la lettura del resoconto e con una breve esposizione del progetto di scrittura sulle città invisibili di Calvino

Il libro, spiega Azalen per i nuovi iscritti, ha una struttura a poliedro e è costituito dalle relazioni di viaggio che Marco Polo fa a Kublai Kan, imperatore dei Tartari. Al fondo dei racconti dell’ambasciatore veneziano, c’è l’interrogativo sulle ragioni che spingono gli uomini a vivere nelle città. 

Azalen chiede a Max di leggere un brano, per fornire un esempio. Il brano proposto riguarda Isidora, la città dalle parvenze di un sogno, dove i desideri si trasfigurano in ricordi. 

lunedì 2 febbraio 2015

Angelo

PAROLE OLTRE - LA VOCE DEI DETENUTI

Angelo. 
di Jorge

I tuoi capelli scuri
i tuoi occhi scuri
fanno pensare alle tenebre
e invece sei un bellissimo
angelo

che si è
innamorata di un
diavolo
ma un diavolo buono
forse con il vizio
che ha preso
quello che hai conosciuto
ma alla fine
c'è qualcosa di buono
in me?