Incontro del 19 marzo 2015 Milano Casa circondariale San Vittore.
Erica Poli presenta il suo libro Anatomia della guarigione.
Erica Poli, Azalen Tomaselli, Leandro Gennari e Iginia Busisi Scaglia con le persone detenute.
La guarigione del paralitico - Bartolomé Esteban Pérez Murillo (1674) |
Leandro Gennari e Azalen presentano l’ospite: Erica Poli, psichiatra, psicoterapeuta e autrice del libro Anatomia della guarigione Anima Edizioni. Il dibattito si accende quasi subito con posizioni antitetiche lasciando l’uditorio a assistere a dei veri e propri duelli verbali dopo che l’ospite ha raccontato le curiose coincidenze che hanno indirizzato la sua vita verso una professione scientifica.
Un incidente al ginocchio durante uno spettacolo di danza le ha permesso di uscire da una condizione di dubbio riguardo alla direzione da imprimere alla propria vita: “Ci sono eventi che sono come domande, osserva, e ci vuole molto tempo per aspettare la risposta e alla fine ti arriva la lezione”.
Il dilemma tra scegliere la danza o la medicina nel suo caso si è dissolto con la diagnosi del medico che le ha detto che non avrebbe più potuto fare danza in modo professionale. Da lì è arrivata la svolta e Erica si è appassionata allo studio del rapporto tra la mente e il soma, cercando di capire “perché ci sono persone che non si ammalano, che guariscono in maniera inspiegabile, io ero attratta da questi aspetti” confida.
Il virus o il batterio interagisce con un terreno diverso, nei casi di guarigione inaspettata, esiste un fattore mentale che predispone o ha il potere di guarigione? Leandro eccepisce che in questo caso si parla di malattie mentali.
Un partecipante gli contesta che il ruolo della mente è importante nella evoluzione della malattia. Più cautamente Leandro ammette reazioni adeguate alla malattia, ma avverte che è sbagliato il ritenere che la nostra responsabilità sia modificata secondo quello che pensiamo.
Erica Poli prende spunto dal dibattito per dire che riflette il dialogo che c’era in università tra vari ricercatori ai tempi in cui studiava medicina. Secondo lei il cervello governa il nostro essere, quando era una studentessa dopo le ore trascorse al Policlinico si recava in libreria per consultare libri di medicina ayurvedica. Constatava situazioni in cui la psiche aveva un ruolo importante, come la psoriasi.
Leandro le risponde che in questo caso c’erano due malattie, una organica e l’altra psichiatrica, consistente nel non sapere reagire in maniera adeguata. "Bisogna volersi fare curare", afferma.
L’ospite parla delle nuove frontiere delle neuroscienze e della psicoterapia integrata che si prendono cura della persona nella sua globalità di mente e corpo creando connessioni e cercando evidenze scientifiche nel rapporto tra il pensiero, il sistema nervoso, il sistema immunitario e gli ormoni.
Esistono dei collegamenti a livello cerebrale, perché i neuroni producono sostanze, la salute è legata a un equilibrio.
Per Leandro è la reattività a essere diversa e può essere accelerante del risultato finale.
Erica parla delle ricerche in California sulla regolazione della espressione genetica e dell’incontro con la psicoterapia dinamica intensiva a breve termine. Parla del cervello arcaico e delle su strutture come il limbo e l’amigdala sede delle emozioni e delle reazioni vegetative.
Poi dà alcuni brevi esempi di come questo tipo di terapia integrata ribalti il paradigma classico che va dalle parole all’inconscio. Esistono tre vie di scarico dell’ansia che sono la muscolatura volontaria che provoca cervicalgia, lombagia cronica e altre patologie, la muscolatura liscia, il flatting quando si è senza forze, si manifesta astenia, paresi.
Erica Poli si ricollega alla teoria dell’attaccamento e agli stimoli ricevuti nella prima infanzia che hanno portato anche a seguito di fattori educativi, a inibire certi comportamenti sostituendoli con certi disturbi cronici.
Sul finire dell’incontro si rivolge a un partecipante e osservando la postura spiega come attraverso il corpo si può risalire a stadi precoci dello sviluppo, riscoprire meccanismi antichi e individuare modalità di cura integrate in grado di accendere gli interruttori profondi, utilizzando la sinergia mente-soma.
Alla fine della conversazione, l’ospite distribuisce alcune copie firmate del suo libro. Come sempre, i saluti e le strette di mano pongono termine alla discussione.
* I nomi dei detenuti sono di fantasia
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